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ONE IN LOVE, Michael ei suoi fans

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Domynick
view post Posted on 28/3/2011, 19:42




ONE IN LOVE: Michael and His Fans
Posted: Friday, September 24, 2010
- (c) 2010 by BeGodsGlow / www.majorloveprayer.org / May 12, 2010

fonte: http://www.majorloveprayer.org/2010/05/one...d-his-fans.html

- TRADUZIONE BY DOMYNICK -

UNO NELL'AMORE: Michael Jackson e i suoi fan.


Qualcosa che ha sempre sconcertato i media e gli altri, ma che i fan capiscono completamente, è il perché quelli di noi che amano Michael Jackson sono rimasti risolutamente a lui fedeli in tutto questo, in tutti questi anni di alti e bassi, e anche ora difendono la sua eredità nella buona e nella cattiva sorte. La risposta breve è una sola parola: AMORE. La risposta lunga probabilmente riempirebbe la Biblioteca del Congresso nel doppio della sua grandezza. Certo, l'amore non ha bisogno della spiegazione di nessuno, ma per celebrarlo bene, con l’auspicio di svegliare tutti gli altri, mi piacerebbe dare al mondo una piccola fetta della mia comprensione del bel rapporto tra Michael ei suoi fan.


In primo luogo, la parola "fan" (proveniente da "fanatico", per coloro che non parlano inglese) non è mai sembrata la parola giusta per me. Per una squadra sportiva, una serie televisiva o l'ultima moda, dici che sei un grande fan di essa. La parola spesso porta con sé un senso del frivolo, una sorta di ‘patronization roll-your-eyes’ [supporto accondiscendente - sensazione che viene suscitata negl’altri. ndt]. Dictionary.com definisce un fan come "un devoto entusiasta, seguace o ammiratore". Entusiasta è sicuramente una parola che userei per descrivere i fan di MJ! Ma se ci chiedono cosa sentiamo veramente per Michael diremo subito che è una cosa molto più profonda. Siamo in grado di spiegare che non siamo ingenui a caccia di celebrità abbagliati dai calzini con gli strass ("Oooo, che uomo brillante!") o che non ci lasciamo trascinare in una isteria momentanea dai paparazzi e dalla calca della folla. E non ci dedichiamo a Michael solo per la sua musica, i suoi passi, la sua arte o le sue prestazioni. (Anche se certamente facciamo il punto su quelle cose. È un pioniere, un precursore, bello e unico nel suo genere, fenomeno record di partecipazione, ha incanalato l'energia cosmica nell’eccezionale talento creativo perfezionato attraverso una vita di duro lavoro e disciplina. Michael è incredibile, ed è quando si verifica qualcosa di stupefacente che si desidera condividerne la gioia, da quì il nostro occasionale stretto-proselitismo ;)


Dietro a tutto questo stupore ed eccitazione, però, quelli di noi che lo amano hanno trovato qualcuno di ancora più incredibile ... quel qualcuno che ognuno di voi avrebbe potuto trovare se solo avesse guardato un tantino più in fondo che fermarsi ai titoli dei tabloid e alla "scioccante, sorprendente, inquietante!" pubblicità per i segmenti delle 'news'. Se vuoi ancora credere a questa spazzatura, posso solo implorarti di leggere tra le righe e cercare i fatti, non il sensazionalismo spudoratamente inventato a scopo di lucro. La penna può essere più potente della spada, ma l'amore trionfa su entrambi e i milioni di fan di Michael sono la prova più concreta di questo.


La persona, l'uomo incredibile dietro il talento, era un uomo premuroso, un padre meraviglioso e un umanitario il cui cuore ha sanguinato per i bambini del mondo. Era un uomo che, pur essendo stato più volte attaccato, sminuito e sovvertito, è stato in grado di mantenere l’innocenza di un bambino e la gentilezza che lo caratterizzava di cui la maggior parte degli adulti non è nemmeno abbastanza intelligente da invidiargliela. Anche dopo la sofferenza provata attraverso l'ingiustificato processo del 2005 e tutto quello che ne è seguito, mese dopo mese agonizzante sotto la minaccia di ciò che equivarrebbe a morte se fosse stata creduta l’accusa di essere in grado di fare del male a coloro che si ha di più caro (pensate al grado di dolore se ne avete il coraggio) era ancora in grado quattro anni più tardi di parlare di amore, amore, e amore, per continuare la missione di guarire il mondo e diffondere la gentilezza con "L-O-V-E".


Sapevi che, mentre era in tour con i suoi concerti, anche quando aveva già donando tutti i suoi profitti direttamente alla carità (vedi Victory Tour e Dangerous Tour per fare solo alcuni esempi della sua generosità senza pari), ha visitato orfanotrofi e ospedali per bambini in tutto il mondo? La maggior parte di queste visite passò inosservata dai media e non è stato chiesto di pubblicizzarla. Kenny Ortega ha raccontato la seguente storia ( ): "Ero con Michael in Europa orientale, siamo scesi dall’aereo e lui disse, 'Vuoi andare in albergo o venire in orfanotrofio con me?'" Kenny ha scelto di andare con Michael direttamente all'orfanotrofio. Una volta arrivati hanno trovato una situazione abbastanza truce e ha osservato Michael sussurrare a un paio di persone. Più tardi Kenny ha scoperto quello che Michael aveva sussurrato - "Questo orfanotrofio sarà trasformato. Ci saranno nuovi posti letto qui, ci saranno lenzuola pulite qui, ci sarà più gente qui che si prenderà cura di questi bambini a partire da domani, o io non salirò sul palco. "La situazione cambiò nel giro di 24 ore. È così che Michael ha vissuto ed è questo ciò che egli rappresentava. E lui ha visitato posti come questo ovunque andasse. Quanti di noi si sarebbero veramente presi il tempo per fare lo stesso sforzo? Voglio dire, per davvero, non perché ve l’ho appena sottolineato.






Neverland ne è un altro esempio. Più volte abbiamo visto nei programmi mostrarci le "eccentricità" o la "stravaganza"del luogo, con i suoi ‘temi-Disney’, sculture e opere d'arte, cinema, treni e parchi divertimenti. Ora la questione è: quanto spesso viene ricordato per il flusso costante di bambini malati, di bambini svantaggiati e di coloro che erano vicini al loro ultimo respiro, che sono stati intrattenuti e a cui gli sono stati dati momenti (che a volte si estendevano anche a mesi) del santuario gioioso di Neverland? I fan sono stati a volte accolti nella proprietà a cavalcare le giostre come pure a mangiare qualche gelato! E queste cose sono accaduto anche se Michael non era lì. Neverland non è stato solo il posto dove divertirsi e non era solo il suo tentativo di compensare un pizzico della sua infanzia mancata - è stato anche un regalo per il bambino interiore del mondo. E' stato un luogo di guarigione e di gioia, creato da un genio di innocenza. Grazie mille, Michael. Tu sei Peter Pan anche nei nostri cuori.

E ora, torniamo a quei fan, io sono uno di loro da oltre 26 anni. L'amore di Michael non era riservato solo ai pochi fortunati che erano più vicini a lui, ma lo ha dato liberamente alle folle enormi che hanno partecipato ai suoi concerti e che si sono riuniti nella frenesia d'amore dovunque egli appariva. (Per il bene di qualcuno, a volte e per il male di altri, non si può benissimo essere il Re del Pop senza un intero regno di seguaci, giusto?) Ciò che può sembrare dall'esterno come ‘una relazione di fantasia a senso unico’, il rapporto tra Michael ed i suoi fan è stato tutt'altro. Nonostante le sollecitazioni e le pressioni della fama, Michael ha affrontato chi lo ha amato con una grazia e una calma che può essere descritta solo come angelica. Egli sarebbe stato presente nel momento con noi, ci avrebbe abbracciato, ci avrebbe soffiato un bacio, ci avrebbe dato la sua mano... almeno per quanto poteva, dati i problemi per la sicurezza. Ha più volte espresso ammirazione per i poster e le opere d'arte realizzate per lui e che per fortuna avrebbe accettato, questi e altri doni dai suoi fan. E' stato paziente con i cacciatori di autografi e gentile con le isteriche in crisi di pianto (voi sapete chi siete;) che volevano solo vivere il sublime momento del contatto, che volevano solo una benedetta possibilità per dirgli "ti amo" in persona, ed essere ascoltate. E non è questo ciò che l'amore vuole di più...? essere espresso, essere dato? E si spera accolto con favore? Michael deve aver capito questo, perché lui ha dato, accettato e avvalorato tutto questo. "It's all for love." "E' tutto per amore."

E dopo che le troupe televisive sono tornate a casa e la folla si è assottigliata, un altro lato di questa partnership potrebbe essere sperimentato. Ci saranno stati gruppi di ammiratori al di fuori dell’ hotel, in attesa di qualsiasi barlume di Michael e per cercare una possibilità in più per dichiarargli il loro amore. Egli spesso li ha ricompensati con un gesto e un sorriso dalla finestra del suo albergo o dal balcone. A volte il suo videografo personale filmava dei video-messaggi per lui tra le persone nella folla. Quando faceva freddo Michael avrebbe mandato giù coperte tramite il personale di sicurezza. Quando avevano aspettato fuori per ore, cantando canzoni per lui o facendo il tifo per lui, avrebbe ordinato una grande pila di pizze solo per loro. Se sono rimasti lì ostinatamente per tutta la notte era noto che gli inviasse cuscini in piuma d’oca. Avrebbe fatto quello che i fan chiamano il "window games” [giochi dalla finestra] con loro, come le giocose sedute a peek-a-boo [il nostro bubusettete ndt] dietro le tende in risposta alle loro chiamate. Quando avremmo tenuto alzati i segni elaborati e i poster che avevamo fatto apposta per lui, Michael avrebbe mandato qualcuno a raccogliere gli elementi e portarli su da lui. Se la sua stanza era abbastanza vicina al piano terra, era noto che parlasse con i tifosi rimasti a volte fino a tarda notte. E gran parte di loro nel corso degli anni sono stati invitati nelle camere d'albergo per incontrare Michael personalmente.

Quando i fan si sarebbero attaccati davanti ai cancelli di Neverland non era così insolito che vi fosse dato loro del cibo, bevande, erano trattati con cura e, talvolta, erano i benvenuti entrando per qualche ora a godersi le giostre. Nel 1999 Michael personalmente ha incontrato e parlato con un intero gruppo di fan molto fortunato per un'ora intera davanti alla casa di un amico a Londra. Ha inoltre partecipato personalmente a feste ed eventi organizzati dai fan, come la festa del suo 45° compleanno e al Killer Thriller Party. E ha sempre mostrato grande preoccupazione per gli individui in situazioni potenzialmente pericolose, aveva sempre un occhio di riguardo per tutti, cercava di evitare che chiunque cadesse e potesse farsi male o che fosse ferito da uno dei veicoli. Ci sono così tante storie e filmati che dimostrano questi momenti. Uno che mi piacerebbe condividere si trova nel libro "It's All About Love". Nel 2002, una donna di nome Marjorie, che stava ricevendo trattamenti di chemioterapia, al momento, era in attesa a Pasadena per il 50° Anniversary dell’American Bandstand. Il raduno di appassionati gli ha permesso di essere molto vicina a Michael per qualche istante. Ha accettato l'opera d'arte che Marjorie aveva fatto per lui e poi, con sua sorpresa gli allungò la mano, la tirò in un abbraccio stretto e le sussurrò: "saresti dovuta rimanere a casa. Sembri molto malata". Questo è solo un esempio dei tanti gesti di cura ricevuti da molti. Quante altre celebrità se ne sarebbero accorti, curati e l’avrebbero strinto tra le loro braccia senza nemmeno ricevere un parola sulle sue condizioni? Ma lui aveva visto abbastanza bambini malati e moribondi nella sua vita per conoscere A ciò che qualcuno nel bel mezzo di una chemio assomiglia. E non gli importava. Anzi se ne prendeva cura.

Michael Jackson Letters of LOVE tribute



Un’altra dimostrazione d’affetto poco conosciuta da Michael ai suoi fan è stata la parola scritta. Oltre alle molte note personali e autografi che esistono là fuori nel mondo, ce ne sono molti che erano semplicemente scritti a noi, suoi fan in generale. Avrebbe spesso scritto brevi lettere d'amore su carta, su cuscini o su qualunque cosa avesse avuto a portata di mano in quel momento. Quando riusciva ad avere il via libera dalla sicurezza, a volte scendeva dalle finestre dell'hotel o usciva dalla sua macchina, questi sono dolci segni significativi dell’amore che aveva per noi. Alcuni di essi sono stati inseriti nel video sopra questo capoverso (Michael Jackson Letters of LOVE tribute). E Michael ha sempre fatto questo. Lo ha fatto molti anni fa, e ha continuato lungo tutta la strada fino al 2009. Alcuni di essi mostrano un lato vulnerabile ("Per favore amatemi sempre") o contengono una motivazione per noi per aiutarlo a guarire il mondo ("Ricordatevi di amare i bambini", "aiutate sempre i bambini. Amateli."), mentre in altri, promette di fare del suo meglio per noi ed esprime cose come "Grazie a tutti per la vostra fedeltà e il sostegno" e "Mi rendete così felice, posso sentire la vostra energia attraverso i muri". Principalmente, però, riguardavano tutti l’amore: "vi amo", "Vi adorerò sempre tutti","mi mancate davvero tutti e vi amo dal profondo del mio cuore", "vi amo così tanto", "Sappiate che io veramente amo e apprezzo tutti voi", "siete la mia vita sempre", "Io sto registrando stasera, per tutti voi. Voi siete la mia vera ispirazione per sempre", "Io vi amo veramente tutti per sempre, lo prometto".

Le cose che i fan possono prendere a cuore in questo caso sono: 1) ha fatto sul serio, e 2) Ha scritto queste cose a tutti noi, nel senso più ampio, compresi tu ed io. Anche se non puoi essere stato lì sotto la finestra dell'hotel, quella notte, comunque avremmo potuto esserci. Avremmo potuto catturare quel cuscino. Avremmo potuto prendere noi quella nota. Forse non avevamo ancora scoperto Michael. Forse alcuni di voi non erano nemmeno ancora nati quando alcune di queste cose sono state scritte. Non importa. Come il messaggio che Michael ha dichiarato su michaeljacksonlive.com per l’annuncio del 'This Is It’: "E' ora che vedo e sento la chiamata ancora una volta a far parte di una musica che non sarà solo una connessione, ma farà sentire tutti UNO, uno nella gioia, uno nel dolore, uno nell’ amore, uno nel servizio e nella coscienza." Gli fa eco nel film quando si è sentito di dire di nuovo : "Siamo tutti UNO".



♥ ONE IN LOVE ♥



Così ora siamo tornati alla domanda originale del motivo per cui i fan di Michael Jackson sono rimasti al suo fianco in tutto questo, perché sembrano così pazzamente devoti a quelli che stanno fuori e che non riescono a catturare l'atmosfera. Mi dispiace per chi non può, davvero. Per comprendere veramente, ho il sospetto si debba semplicemente prendere l'onda. Ma state tranquilli, c'è davvero tanto dietro il nostro pensiero fanhood [esperienza da fan. ndt]. Per alcuni di noi, i molti anni in calo di Michael ci hanno dato tempo sufficiente per una grande quantità di pensiero, in realtà. Per essere razionali, ci godiamo intensamente con il massimo zelo ciò che ha condiviso con il mondo, il suo talento, la nostra gioia nel guardando, nell’ascoltarlo, e noi rispettiamo la disciplina e il tempo impiegato per diventare così grande. Ma c’è molto di più. Abbiamo anche sommamente tenuto conto che qualcuno di così incredibile, la più grande superstar del mondo con l'album più venduto nella storia, potrebbe essere ancora una persona amorevole e gentile, qualcuno che si interessasse dei malati e dei bisognosi e della Terra e che ha effettivamente cercato di fare qualcosa per essa, ancora, ancora e ancora. E non si è fermato qui. Ci ha voluti TUTTI con lui, per guarire il mondo. Questa deve essere una qualità di cuore, è nell'anima. Non è possibile che sia stato falso in questo, non avrebbe potuto esserlo per 50 anni. Ma è ancor più di questo, non è vero? Noi tutti vivevamo nella beatitudine della gioia e nell'emozione di un brivido vissuto insieme a Michael, sorridenti e flirtando ingenuamente attraverso le finestre della nostra anima. Abbiamo sentito la sua mancanza, mentre lui sentiva la nostra. Abbiamo riso con lui, mentre lui rideva con noi. Abbiamo sentito le emozioni trascendenti che ha fatto esplodere dentro di noi e che ardevano attraverso di noi e siamo cresciuti in un momento di unità divina.....tutto ad un concerto, chi l'avrebbe mai immaginato? Abbiamo pregato per Michael e lo abbiamo sostenuto attraverso le sue lotte, e se ci ha conosciuti o no, era lì per noi attraverso la sua musica e l'ispirazione quando abbiamo avuto più bisogno di lui. E il suo continuo coraggio di fronte a opposizioni di ogni genere non può non essere riconosciuto! Per Michael abbiamo pianto le nostre più felici lacrime ... e quelle più devastanti. Alla fine non credo che nessuno di noi potrebbe spiegare in un modo che non implicherebbe il conoscere la parte più profonda di ciò che siamo, che è qualcosa che i fan possono condividere presso il loro centro. E in quel centro c’è l'amore. Noi semplicemente amiamo Michael. Punto. Come essere umano e per sempre nello spirito. Quindi sì, è tutto per amore. L.O.V.E. E come ho detto all'inizio, tutto ciò non richiede una spiegazione. ♥




Nota: è possibile ripubblicare questo testo su siti, forum o blog includendo semplicemente le informazioni di origine e il link dell’articolo. Grazie e L.O.V.E. :
"(C) 2010 www.majorloveprayer.org - http://www.majorloveprayer.org/2010/05/one...fans.html"



 
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Domynick
view post Posted on 27/3/2012, 19:02




STORIE DI FAN:

Molti fans di Michael sono stati dei follower e hanno seguito i suoi spostamenti per decenni e lui ha sempre premiato la loro fedeltà. Bea Arizna, una ragazza di 24 anni che vive a Oviedo, Spagna è stata una di queste.
“ Se eravamo in piedi fuori dal suo albergo o dalla sua casa, lui veniva sempre fuori. Ci riconosceva e diceva: “ Come stai? Perché sei qui?”.
Michael non ha mai offeso i suoi fans, metodo usato dai Rolling Stones, Bob Dylan, Madonna e molti
altri interpreti che spesso snobbano e addirittura insultano i loro ammiratori. La costante generosità di Michael aiuta a capire perché i sentimenti dei fans nei suoi confronti sono del tutto positivi: I fan di Michael Jackson parlano di AMORE per lui.
Quando alcuni fans hanno assistito al concerto di Michael al Madison Square Garden il 7 settembre 2001 e il 10 settembre 2001, sono rimasti bloccati a New York perché il traffico aereo era stato chiuso dopo l’attacco alle torri gemelle, Michael ha assegnato loro una guardia del corpo e ha pagato il loro soggiorno presso l’ Helmsley Palace Hotel, ha noleggiato un autobus per portarli a fare shopping e ha coperto tutte le spese fino a quando non sarebbero potuti ritornare a casa. “ L’ambasciata spagnola mi disse che non poteva aiutarmi”- ricorda Bea- “Michael Jackson l’ha fatto”.

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“Mi trovavo a New York per i due concerti. Dopo il concerto del 10 settembre eravamo così eccitati che non siamo nemmeno andati a dormire. Verso le 7:30 del mattino del 11 settembre 2001, io e i miei amici (fans di MJ provenienti da tutto il mondo) stavamo facendo colazione a Manhattan. Un’ora dopo cominciò la follia… Eravamo scioccati mentre guardavamo il telegiornale che mostrava le immagini degli aerei dirottati e delle Torri Gemelle colpite. Ci precipitammo fuori e mentre ci stavamo guardando in giro per capire cosa stesse succedendo (Le Torri erano appena crollate), ci avvicinò un pazzo che ci disse: “ Hey, avete sentito? Michael Jackson è morto. Si trovava vicino alla zona colpita”. Ci aveva visto con le nostre magliette di MJ e aveva capito che eravamo dei fans. I nostri cuori smisero di battere.
Noi sapevamo qual’era l’albergo dove Michael alloggiava quindi cominciammo a correre verso di lui. Quando arrivammo, cominciammo a chiamare Michael..lui ci rispose subito, mandando da noi due sue guardie del corpo che ci dissero che Michael era in albergo,che lui e la sua famiglia stavano bene e che erano pronti a partire.
Ci chiesero come avremmo fatto noi e ci dissero che Michael stava male per quello che stava succedendo, soprattutto per i fans giunti da tutto il mondo. Poi ci salutarono e poi…scesero di nuovo… questa volta ci dissero che Michael era molto preoccupato per noi, ci dissero che voleva che raggruppassimo più fans possibili, scoprire come si stavano organizzando e soprattutto chiedergli se avevano bisogno di qualcosa.
Dopo un po’, Michael e i suoi figli salirono sulla loro auto pronti per lasciare Manhattan. Non prima che Michael ci dicesse “arrivederci” e che ci voleva bene. Ci disse che alcuni dei suoi uomini sarebbero rimasti per prendersi cura di noi. Michael prenotò camere in molti alberghi di New York per i fans e si occupò di pagare i loro voli di ritorno. Alcuni fans soggiornarono nella camera in cui si trovava Michael al momento dell’accaduto visto che era già stata pagata da lui.
Non potrò mai dimenticare quel giorno: lui era in macchina con i suoi figli, ci guardava e continuava a dirci che non ci avrebbe lasciati da soli, lui era con noi e ci chiedeva di essere forti. Anche in quei momenti si interessava a noi e ci dimostrava tanto amore”


TRADUZIONE: Emanuela Arezzi

FONTE: http://mjsmoonshine.blog.com/michael-and-his-fans/
 
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Domynick
view post Posted on 6/4/2012, 20:36




Uri Geller : il mio amico Michael Jackson






Estratto da : Unorthodox Encounters (2001)


Questo, prometto, è come reagiresti se incontrassi Michael Jackson: ti fisseresti, inizieresti a fare un passo avanti e ti bloccheresti. Tutti fanno la stessa cosa, i fan, le celebrità, giornalisti, bambini, genitori, chi fa shopping, camerieri, primi ministri, le guardie del corpo dei primi ministri ...

Per prima cosa tu guardi. Michael ha l’aspetto più attraente che tu abbia mai visto in un uomo. Non è solo il viso, ed i vestiti. E’ l'aura. Ma prima che tu lo capisca fino in fondo, inizierai a muoverti verso di lui. Istintivamente. Fai un passo o due, e ti blocchi. E’ come essere colpiti da un'ondata di consapevolezza, che all’inizio ti spinge in avanti fermandoti poi di colpo nella risacca. “Oh mio Dio è Michael Jackson” e poi “Oh! Dio mio è Michael Jackson ...“.

Ero nella hall enorme di un Hotel internazionale a cinque stelle, quando Michael entrò, e ho visto propagarsi una marea di oltre 70 persone, non solo il professionista super ricco e tranquillo, ma facchini e addetti alla reception, uscieri. Le persone più vicine a lui avanzavano e poi si bloccavano.

Più lontano, la gente si voltava, si muoveva, e si bloccava, mentre alcuni di quelli più vicini cominciavano a muoversi di nuovo. Era come un secolare frammento di celluloide, la hall improvvisamente silenziosa, un tremolio, un fruscio dell'aria, come se la gente avanzasse a scatti, barcollando.
Michael semplicemente sorrise e strinse le mani in segno di saluto.

Sloggiammo a mezzanotte dal suo albergo, il “Knightsbridge Hotel”, con un veicolo multiuso con vetri oscurati, e c'erano 2.000 persone stipate al di là del marciapiede. Circa 60 tra quelli più giovani si staccarono dalla stampa e scattattarono al nostro fianco. Ero preoccupato che qualcuno potesse scivolare e cadere sotto una ruota, ma erano tutti così felici in maniera esuberante. Stavano gridando, “Michael, ti amiamo“. Michael fece un gesto all'auto per rallentare, si avvicinò alla sua portiera, sporgendosi dalla vettura per toccare le mani dei suoi fan. “Ti amiamo Michael”!
“Io vi amo di più”, disse. Ho sentito dire più volte nel corso nei giorni seguenti “Io vi amo di più”.

Quando Michael si avvicina verso un gruppo di fan che hanno aspettato ore per uno sguardo, vedi alcuni di loro che si immobilizzano. Hanno messaggi per lui, vogliono dire quanto lui ha significato per loro in tutta la loro vita, come la sua musica è stata la loro colonna sonora, ma tutto quello che possono fare è fissare.

Molti portano regali fatti a mano. Cuscini ricamati, dipinti incorniciati, poesie, scatole, candele, bandiere nazionali. Lui prende tutto e li tiene al petto per un momento. Dice: ”Grazie. Vi amo”, ripetutamente. Non rifiuta nessuna richiesta di un autografo o di una fotografia. Ho camminato con lui per circa 200 metri sotto la pioggia battente, attraverso una strada a Oxford, e superate le transenne, dopo il suo discorso ad un pubblico privilegiato all’“Oxford Union”, verso una calca di fan bagnati e tremanti. Non erano stati in grado di ottenere I biglietti e arrivavano da una notte amara, senza alcuna speranza reale di poter essere vicino a Michael per più di un momento, ma loro (e non i cacciatori di curiosità della “Union”) erano i veri fan.

Michael ama veramente i suoi fan. Quando parla con loro, non lo fa in modo superficiale come le maggiori stelle del pop intendo, quando lo gridano dal palco. Lui lo vuole dimostrare in questo modo. Quando Michael camminava sotto la pioggia quella notte, era con le stampelle, con due ossa rotte di un piede che era fasciato da bende. Quando siamo ritornati verso la limousine, lui stava strizzando dalle bende la sudicia gelida acqua piovana, sopra dei giornali sul pianale. Ho steso le mie mani sulla carne dolorante e permesso all’energia di fluire attraverso di me, per attivare i propri poteri curativi di Michael. Si appoggiò allo schienale con un'espressione calma sul suo viso e con gli occhi chiusi, accettando completamente la possibilità che la guarigione possa iniziare con un pensiero positivo.

I regali dei fan sono esposti nelle suite degli hotel di Michael. Ovunque lui soggiorni, e lui si muove molto, anche tra luoghi della stessa città, i suoi regali preferiti sono in mostra. E lui ne ha molti di favoriti. Utilizza gli oggetti quasi come pegni, promemoria dell’affetto della gente che non può stare con lui, nel modo in cui potresti riempire il portafoglio con le foto dei tuoi figli e con cartoline ripiegate da vecchi amici. Sulle pareti di Michael ci sono le immagini dei propri figli, naturalmente, e foto di lui con la sua famiglia e gli amici, ma la riverenza con cui sono sistemati i regali degli ammiratori sembra dire che anche i suoi fan sono la sua famiglia.

Ho visto come lui provava sinceramente questo, quando due ingegnosi fan tedeschi irruppero in casa mia nel giorno del mio matrimonio. Michael era il testimone, anche se nel momento in cui la cerimonia doveva iniziare né lui né il rabbino Shmuley Boteach, erano presenti. Il mio manager, Shipi, che è anche mio cognato, aveva destinato tutte le guardie di sicurezza intorno al perimetro del parco.

Avevamo tollerato una mezza dozzina di paparazzi che puntavano gli obiettivi come canne di cannoni oltre la siepe di ligustro che divideva la casa dal Tamigi, e c'erano anche alcune ragazze appollaiate sugli alberi lungo la riva, senza vedere la casupola del tendone, e un elicottero. Una o due volte il mago David Blaine fluttuava all’esterno per le interviste ed io intendo dire fluttuava. Se non hai ancora visto levitare David Blaine allora hai in serbo un vero e proprio shock.

Molti ospiti osservavano che sembravo nervoso, e che non ero nel tendone del matrimonio. Hanna ed io eravamo insieme da 30 anni e sentivo che ero probabilmente pronto per l'impegno. La cosa che mi preoccupava era una telefonata da una fonte israeliana, avvertendomi che ci poteva essere un attacco terroristico contro il matrimonio.

Presi molto sul serio l'avvertimento e intrapresi tutte le precauzioni, Scotland Yard mi affidò alla polizia locale che a sua volta inviò due poliziotti per discutere della giornata. C’erano alcune persone di fama internazionale oltre a Michael, il campione di formula uno Nigel Mansell, Sir David Frost, Dave Stewart degli Eurythmics, lo scrittore di horror James Herbert, il produttore di Dido, Youth, per non citare un console israeliano e l'ambasciatore giapponese, e per qualunque terrorista che voleva farsi un nome doveva solo aprire il fuoco sulle pareti del tendone con un arma automatica. Il mio pilota dell'elicottero aveva l’ordine di trasportare qualsiasi ferito da arma da fuoco al vicino ospedale di Royal Berkshire. Un medico all'interno della casa principale, non visto dagli ospiti, era pronto a intervenire, e lo avrebbe accompagnato il medico personale di Michael.

La maggior parte dei fan, senza il pensiero dei terroristi, stava fuori dai cancelli principali. Un flusso costante di ospiti arrivava con l’auto e annunciava i loro nomi alle guardie. I tedeschi, un ragazzo e una ragazza, intelligenti e sfrontati, stavano ad aspettare di sentire annunciare (i nomi) una coppia, si allontanarono per 20 minuti, e quindi ritornarono presentandosi sotto gli stessi nomi.

Shipi li vide mentre scendevano lungo il nostro accesso carrabile: "Chi è quello?", chiese nervosamente, ma ormai i tedeschi erano dentro, e non volevamo una scenata. Non davanti ai paparazzi. Non nel giorno del mio matrimonio. Questi tipi erano disposti a comportarsi bene, e lo erano, allora decisi di essere conciliante, anche se prudente. Supplicarono tuttavia di poter essere abbastanza vicini per salutare Michael quando la cerimonia si fosse conclusa.

Michael fece più di un saluto. Fece loro un cenno, abbracciò ognuno di loro con dolcezza, accettò gentilmente i loro doni e posò per le loro macchine fotografiche. Disse che aveva veramente apprezzato la loro amicizia, li ringraziò per aver preso tali rischi per portargli i regali, e sorrise benedicendo ognuno di loro.

Ora, si può essere cinici riguardo a Michael Jackson. Si può essere influenzati dalle polemiche ingegnose che hanno afflitto la sua carriera. Si può essere prevenuti dal suo aspetto, sebbene sarebbe meglio chiedersi perché ci si senta liberi di commentare il suo colore e il suo aspetto, quando si potrebbe pretendere di non giudicare mai nessuno per la loro pelle o per la loro faccia. Può sembrare che io lo stia dipingendo come una sorta di santo, quando alcuni tabloid da supermercato sono desiderosi di farti credere il contrario.

Non mi prenderò la briga di discutere con te. Michael ha mantenuto la dignità durante tutta la sua carriera per ignorare i detrattori. So cosa vuol dire essere falsamente accusato e insultato, di essere deriso da persone che non hanno idea di quello che stanno dicendo, ma ringrazio Dio che il fango rivolto a me nel corso dei decenni non è stato nulla di paragonabile alla sporcizia rancida scagliata contro Michael. Non ho niente ma (provo) disprezzo per alcune delle persone che hanno fatto tali affermazioni, soltanto pietà per la gente credulona che gli ha creduto.

Tutto quello che dirò è questo: quante altre persone, ora o in qualunque momento nella storia, possedevano il potere carismatico di cambiare la vita con un sorriso? Offrire un semplice “grazie” e far sentire una persona profondamente, completamente benedetta ?

E quante di quelle persone hanno mantenuto il loro dono conservato e utilizzato con generosità?. Ci sono pochi nomi nella tua mente forse, ma non voglio fare confronti con Michael. Lo lascerò fare a te. Lascia che sia una prova di quanto poteva essere aperto di mente.

La maggior parte delle persone che raggiunge la grande fama assaporano questo potere, questo regalo inaspettato da Dio, di donare l’ispirazione alla persone. Michael lo ha ad un livello eccezionale, e questo è in parte perché si è esercitato per così tanto tempo. La maggior parte delle stelle dello sport e del rock lo perdono dopo un anno o due, appena la loro fama si affievolisce. Oppure lo respingono senza capirlo. Oppure immaginano stupidamente che li proteggerà dalle devastazioni delle loro abitudini di alcolismo e di droga. Michael tratta il dono con timore reverenziale, come se si trattasse di un potere curativo, il che può essere. Un sorriso da Michael a volte può guarire lo spirito.

Lui ha un talento angelico per scegliere le parole che toccheranno il cuore. Custodisco l'iscrizione su una fotografia che mi ha dato, perché ha scritto senza reticenze: “A Uri sei veramente un dono del cielo. Il mondo ha bisogno di te, io ho bisogno di te. Michael”.

Quando sono in scena, in particolare quando devo piegare ripetutamente i cucchiaini, dopo mi sento svuotato. Non è la stanchezza che deriva dal duro lavoro o dal lungo studio o da troppi ricevimenti, è un indebolimento, come se avessi sudato l’energia allo stato puro e tutte le mie terminazioni nervose fossero gonfie e scoperte. Mi capita spesso di dormire nel retro della macchina. Quando è esausto, Michael medita. Dopo che il matrimonio finì ed erano state fatte tutte le foto con le celebrità, mi chiese una stanza nella mia casa dove poteva stare solo per 20 minuti. Michael non è un uomo fragile, nonostante quello che si possa leggere; è alto, agile e le sue mani sono grandi e forti come un giocatore di tennis. Ma in quel momento sembrava come il finalista dopo cinque set sul campo centrale di Wimbledon. Aveva bisogno di tranquillità.

Lo accompagnai nella nostro soggiorno. La famiglia di Michael era notoriamente religiosa, erano Testimoni di Geova e Michael di tanto in tanto si travestiva per raggiungere i suoi compagni di fede per andare di casa in casa, invitando le persone a pensare a Dio. Diventato adulto, si è mosso al di là delle denominazioni della fede, il suo interesse non è per la religione, ma per la spiritualità. Questo gli dà la forza, ma penso che sia la gioia che lui assimila dalla vita che continua a rinnovare la sua vitalità, un secondo fattore che cercherò di descrivere tra un attimo.

Si diverte molto, un divertimento infantile. Non solo come un bambino, ma come autentico divertimento. Ride molto. Ha una grande abilità per le marachelle. Michael mi ha conosciuto attraverso la lettura dei suoi libri di scuola quando era un adolescente. Siamo stati presentati da Mohamed AI Fayed, un uomo la cui comprensione dell'inglese è spesso aleatoria, ma la scioltezza nell’imprecare non ha eguali in qualsiasi lingua. Anche gli Ungheresi non imprecano con tale entusiasmo, come Mo. Penso che sia stimolato dalla presenza di persone che potrebbero essere facilmente offesi, come le deliziose vecchiette o i reali. Oppure dal re del pop, quando Mo inizia a imprecare davanti a Michael, la filippica è punteggiata da compiaciute risatine “Oh, Mohamed! Ohhhh, Mohamed”!

Michael ama i gadgets. Mostragli un orologio da polso che è tarato, attraverso un collegamento via satellite, all’orologio atomico, o un writing pad digitale con fotocamera integrata, o un telefono cellulare con uno scanner, lui è come un ragazzo. “Questo è fantastico! Mi piace, posso averlo ? Voglio dire, posso giocarci?“ Si circonda di accessori da adolescenti, immagini di delfini e tramonti, orsacchiotti enormi e modellini di auto. Non è tanto per lo sport, anche se è molto in forma, come un qualsiasi ballerino professionista, e tifa per il neo-promosso Fulham, in modo casuale come molti ragazzi dicono di tifare per il Manchester United, non comprendendo proprio le regole del gioco o ricordandone i risultati, ma felici di identificarsi con la squadra che vince sempre. Inoltre, ovviamente, il Fulham era di proprietà di un suo amico, Mo lo portò ad una partita e si sedettero con sciarpe e berretti del Fulham.

Michael ha un infinito rispetto nei confronti della Principessa Diana, scomparsa tragicamente con il figlio di Mo (Mohamed Al Fayed) Dodi il quale adorava Michael; stavano lavorando insieme per un film.
Le camere degli Hotel di Michael sono sempre decorate con poster di film e con silhouette di cartone di 2 metri e mezzo; fanno capolino da Anakin Skywalker alla mantella ripiegata di Darth Maul (entrambi personaggi di Guerre Stellari, ndt), a ET che va in bicicletta verso la luna piena. La prima volta che sono andato a trovarlo a New York abbiamo noleggiato un cinema della Sony e preso “Matrix”, perché c'era una sequenza ispirata a me, nella quale i bambini insegnano a Keanu Reeves a piegare i cucchiai col potere della mente.

Michael comprò popcorn e caramelle, e il suo piccolo bimbo Prince si muoveva rapidamente tra i posti, fermandosi ogni momento per fissarmi con i suoi occhi intelligenti e luminosi per porre una domanda. Dopo circa metà del film, Michael scivolò fuori dal suo posto. Non disse nulla e pensai che forse questo era il suo modo di evitare il momento dell'arrivederci. Ma dopo quattro o cinque minuti mi girai e lo vidi, stagliato sotto il fascio di luce dell’operatore. Stava ballando. Stava facendo il Moonwalk con la colonna sonora, in trance in un complesso numero di piroette e scatti. Chiunque avrebbe potuto vedere che si trattava di Michael Jackson. Nessun altro sulla terra si muove in quel modo. Le coreografie sensazionali di Michael Jackson nel video "You Rock My World" sono completamente personali. Quest'uomo vive per ballare.

Mi portò nel suo studio, l'Hit Factory che non è proprio suo, lo affitta semplicemente, ma quando Michael entra nell’area di registrazione, questa diventa sua. Egli domina lo studio, un diverso tipo di dominio del modo in cui travolge la folla. Questo è business, e questo è il secondo fattore che ripristina la sua giovinezza. Michael è totalmente vincolato alla sua musica. Ci lavora con passione, con una dedizione che mi ha sorpreso quando l'ho visto la prima volta. Avevo deliberatamente abbandonato tutti i miei preconcetti su quest’uomo, perché avevo conosciuto la sua musica e la sua vita da quando ero un giovane paracadutista e successivamente un paranormale facendo spettacoli per le truppe israeliane, tre decenni fa.

Tutta quella confusione (su di lui) per sentito dire, non mi stava aiutando a capire il vero essere umano. Ma nei nostri pochi incontri e in una serie di conversazioni telefoniche sempre più profonde, non avevo scoperto un artista che poteva essere così energico, così potente, in studio.

Il suo atteggiamento risplende su di lui come un aura. Nella composizione, nell'esecuzione, nel missaggio, nell’arrangiamento, lui è al comando. Ci sarà sempre una persona di fiducia che dirà cosa lui intende dire, anche se lui lo dice a voce bassa, nello studio la sua sicurezza raggiunge un livello completamente diverso. Lui è predominante. E niente gli fa più piacere che gli elogi onesti da un altro musicista. La faccia di Michael era raggiante quando gli dissi che Justin Hayward, guru dei Moody Blues, mi aveva chiamato da casa sua in Francia, appositamente per dirmi di passare un messaggio a Michael:"Non hai mai fatto un disco che fosse meno che eccellente", disse, "E questo è praticamente unico tra gli artisti della tua longevità".

Credo che Michael si inorgoglì con queste parole, perché sapeva che era vero. Non c'è un disco scadente. Forse nemmeno una traccia scadente. Semplicemente un catalogo di classici. Sono orgoglioso del fatto che a Michael piacessero i miei quadri abbastanza da commissionare un'opera d'arte per il libretto che andasse bene con il suo ultimo CD “Invincible”. Ed io ero assolutamente lusingato quando mi chiese di energizzare i nastri che erano nella cassaforte del suo studio.

Non era la prima volta che lavoravo in questo modo con interpreti eccellenti. Visitai le Spice Girls in uno studio a Londra circa cinque fa. Stavano progettando di andare in America in quel periodo e prima di partire ho piegato per loro un cucchiaio e dissi di portarlo negli Stati Uniti per portare loro energia positiva. La band è stata catapultata al successo.
Ho avuto una volta anche un incontro con Elvis. Mi chiese di incontrarlo ad una ventina di miglia da Las Vegas, dicendo che voleva avere un'incontro privato. Mi disse di incontrarlo nel deserto, in una roulotte, è stato incredibile.

Allo straordinario party lanciato da Michael Jackson per festeggiare i suoi 30 anni come artista solista, a New York, mi ha fatto piacere scoprire alcuni ragazzi che avevano raggiunto uno straordinario successo dall'ultima volta che li incontrai, Joey, Justin, JC, Chris e Lance, i ragazzi dei “N'sync”.

Avevo presentato Michael al mio amico rabbino Shmuley Boteach alcuni mesi prima di questo concerto, e insieme abbiamo portato Michael in un posto chiamato Carlebach Shul a New York per la sua prima visita ad una sinagoga. Abbiamo scelto questa ambientazione, perché il rabbino Carlebach era famoso per la sua musica e per il suo canto. Il culto ebraico è pieno di canzoni, e la faccia di Michael era un quadro da come lui si dondolava con la musica e applaudiva. E 'stato durante il supporto alla sinagoga che ho iniziato a capire come il dono di Michael di elargire le benedizioni, doveva essere distribuito più generosamente. Shmuley ha avuto la stessa idea e, appena si trasferiva a New York da Oxford, in Inghilterra, con la moglie e sei figli (ora sono sette), il rabbino fu in grado di sfruttare al meglio il suo dono particolare in energia pratica e fondarono l’ente di beneficenza "Heal The Kids".

Il mio concetto era più astratto. Tormentato dalla disintegrazione del processo di pace in Terra Santa, volevo conservare l'aura emanata da Michael quando lui regala felicità ai suoi fan, e farne luce come un faro su Israele. Non avevo idea di come questo poteva essere fatto, non riuscivo a capire un mondo in cui i soldati sparavano ai bambini che lanciavano le pietre contro le auto e i cecchini che dalla torre miravano contro i bambini, mentre milioni di persone di tutte le razze, credo e colore di altri continenti amavano un uomo che si rispecchiava nei loro affetti in modo così impressionante.

Questa contraddizione mi sconvolgeva. Tutti in Israele sentivano parlare di Michael, il suo concerto di qualche anno prima, era stato un enorme “tutto esaurito”. Tutti lo avrebbero riconosciuto, da un solo sguardo, come la sua immagine che danza sul retro di quel cinema. Quindi cos’era che impediva al suo dono di pace di lavorare in Israele?

Mi ricordai di una pietra che avevo raccolto nel deserto del Sinai, vicino al monastero di Santa Caterina, quando io e mio padre andammo via il giorno dopo la Guerra dei Sei Giorni. Mi stavo riprendendo dalle ferite che avevo subito a Ramallah e credo che mio padre fosse orgoglioso di me in quel momento come mai lo era stato prima (mio padre era un soldato di professione). Abbiamo cercato di immaginare il luogo dove Dio aveva parlato a Mosè dal centro di un cespuglio in fiamme. Sentivo di aver trovato lo stesso posto ai piedi del Monte Sinai e posso ancora sentire quel piede di Mosè che può avere camminato su questo pezzo triangolare di roccia. Lo abbiamo tirato via dal terreno e liberato dalla sabbia, e lo abbiamo portato alla jeep. Dissi a mio padre che i suoi tre lati rappresentavano l’Ebraismo, il Cristianesimo e l’Islam. Tornammo a Gerusalemme, e collocai la pietra in terra, vicino al Muro del Pianto. Ogni volta che ritorno in città, vado a guardarla.

Ma dopo Carlebach Shul, ero tornato ad agire più che a guardare. Mio cognato Shipi convinse una guardia a guardare dall'altra parte mentre portavo via la lastra dalla terra per la seconda volta e la caricai in una valigia. Non vi racconterò tutte le difficoltà che ho avuto per far superare a quella valigia il cordone di sicurezza della “El Al” (la compagnia aerea di bandiera Israeliana, ndt) e il passaggio alla dogana degli Stati Uniti, ma ad un certo punto ho temuto seriamente che la pietra sarebbe andata in pezzi. Finalmente la misi accanto a me in un taxi giallo e chiamai Michael per dirgli che stavo portando un regalo. La chiamai la “Pietra della Pace”. Quel triangolo di roccia, credo, possiede una forza che potrebbe amplificare il potenziale dell'umanità per la pace.

Più di un anno dopo, mentre Shmuley ed io posavamo per le fotografie con Michael e il Primo Ministro di Israele, Ariel Sharon, avevo capito come avremmo potuto rendere la “Pietra della Pace” un caposaldo per la nostra stessa missione di pace. L'incontro con Ariel era stato assolutamente inaspettato. Ero a New York con un amico svizzero nel suo appartamento di Manhattan, quando improvvisamente il luogo divenne brulicante di addetti alla sicurezza, il tipo di sicurezza che solo i leader del Medio Oriente possono generare. Il mio amico scherzava con una guardia del corpo, “Chi abbiamo al piano di sopra? Arafat e Sharon?“ “solo Sharon”, fu la risposta.

Troppo bella l’occasione per perderla. Ottimo il sincronismo. Credo che queste strane coincidenze siano pianificate per noi. E ho visto la magia di Michael lavorare di nuovo. Anche le guardie del corpo si muovevano, si fermavano e si muovevano di nuovo. Anche il Primo Ministro alzò lo sguardo e arrivato davanti rimase immobile e si mosse di nuovo. Ho visto il pensiero scritto sul suo volto: “Michael Jackson! Questo è Michael Jackson!“.

Capii allora che i doni di Michael potevano essere d’aiuto nei confronti dei problemi nella Terra Santa. Stiamo progettando una visita per incontrare il Presidente Israeliano e i Re di Giordania e del Marocco. Spero che anche Arafat e i leader degli Hezbollah possano essere disposti a sedersi con noi. Noi non ci aspettiamo nessuno per negoziare, non siamo negoziatori o politici, né facciamo miracoli. Tutto ciò che possiamo fare è sperare che la musica e il ritmo ed i loro poteri di unificazione, possano infatti compiere un miracolo dove la politica e lo scisma religioso falliscono tragicamente ogni giorno. Non siamo solo noi che abbiamo bisogno che questo miraggio di pace diventi reale, è per i nostri figli e per i loro figli futuri, e tutte le canzoni che canteranno.


FONTE: jetzi-mjvideo.com/books-jetzi-01/01uri/01uri0a.html

- Traduzione a cura di Niki64.mjj per MJFanSquare.
In caso di diffusione della traduzione si prega di riportare la fonte, grazie.
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2 replies since 28/3/2011, 19:42   104 views
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