| rita52 |
| | CITAZIONE (Danzaluna @ 24/2/2010, 14:43) CITAZIONE (rita52 @ 24/2/2010, 14:36) Non si tratta di farsi di farsi calpestare. Permettendo questo, oltre a stare male noi ovviamente, facciamo in modo anche che l'altro continui a coltivare il suo egoismo, e quseto farà male anche a lui, come a tutti.
Amare e perdonare non significa accettare angherie ed ingisutizie, o egoismi di vario genere. significa portare amore, luce dov'è buio affinchè quel buio svanisca, e con sè l'egoismo che comporta. E la paura. Rapportiamoci con gli altri in modo sereno, facciamogli sentire il nostro amore, se saranno in grado di riceverlo, cambieranno man mano, altrimenti si allontaneranno spontaneamente da noi. Ognuno ha i suoi tempi e i suoi percorsi da fare, ascoltiamo la nostra anima cosa ci dice, se siamo sereni possiamo sentirla. Facciamoci consigliare da lei in ogni occasione. Graziee! Fai tanto per noi... Ti sento molto vicina Grazie a te CITAZIONE (Danzaluna @ 24/2/2010, 09:46) Quello che domanda Speranza è un po' quello che ancora non ho ben chiarito in me, neanche io... Intendo, che in caso di "soprusi" familiari o esterni, non bisogna reagire per niente? Credo di no... Nella mia vita io sono sempre "scappata" da ogni persona (anche vicine) che non ritenevo in grado di "comunicare" in un certo modo e, per evitare scontri, me ne sono sempre allontanata, prendendonmi spesso la responsabilità del distacco. Però, talvolta, occorre rimanere o sbaglio? E, da qui, elaborare se stessi mi diventa cosa naturale, ma non è indispensabile, anche comunicare (sia in fatti che parole)la propria elaborazione? E se da qui nasce una discussione più o meno accesa, si abbassano poi così tanto le frequenze? Io, sinceramente, non me ne accorgo, anzi.... Ultimamente nel farmi rispettare mi sento ancora più "in alto", soprattutto quando vedo mia figlia orgogliosa delle mie parole(anche se dette con troppo pathos...). Però, poi, l'immagine di veri "angeli" mi appare (Gesù, Madre teresa, Gandhi e lo stesso Michael) e penso che loro avrebbero agito con un sorriso... Ma è vero questo? O anche loro in necessità, quattro strilli li buttavano fuori? Un abbraccio e... per fortuna che ci siete! Non ricordi Gesù come trattò i mercanti nel tempio? Non ci andò mica tanto per il sottile, mi pare, e certo non porse l'altra guancia, sorridendo loro. Amare e perdonare, anzi, andare oltre il perdono, perchè quando s'impara di nuovo ad amare, all'imporvviso questo ci ricorda che in realtà non abbiamo mai niente e nessuno da dover perdonare. Il discorso dell'altra guancia, fatto al tempo ad un popolo fin troppo bellicoso e quindi era necessario per questo, ha confuso un po' le idee. Nessuno deve farsi vittima, perchè la vittima fa il carnefice per legge d'attrazione, e non lo vuole nessuno questo. Non va bene, alimenta la separazione, l'egoismo, la paura.. cosa c'entra l'amore in tutto questo? Niente. Amare sì, tollerare le ingiustizie, subendole no. Va riportata la giustizia con l'amore, non con la passività, nè con la rabbia o il desiderio di vendetta.
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