Michael Jackson, il bambino conteso (racconto "romanzato" in capitoli sulla storia Michael)
di Bruna Alasia
June Chandler, convinta della buona fede del cantante, trovò logico che suo figlio, impressionato dal film “L’esorcista”, avesse chiesto di dormire con Michael. I rapporti tra lei, i bambini e Jacko ripresero sereni.
Aveva paura dell’ex marito, della sua gelosia, delle fissazioni, evitava di dirgli che andavano a Neverland e che ricevevano regali costosi . Considerava Michael un tipo sui generis, ma dato il suo destino e il talento, non pensava che potesse essere normale. Non capiva perché talvolta avesse lo sguardo vuoto, si era chiesta se non usasse droghe, ma non temeva per Jordan, che Jacko incontrava quasi sempre in sua presenza. Lusingata anzi di tanta considerazione, felice di realizzare sogni inattuabili, della confidenza della star, provava trasporto verso quel ragazzo dagli occhi bistrati e il viso di languido Pierrot.
Un pomeriggio il re del pop la chiamò da Neverland per annunciarle trionfante:
- June devo andare a Montecarlo per un altro premio…
- Un altro? Michael sei grande!
- Non ti ho chiamata per questo, ho un’idea… perché tu e i bambini non venite con me? Mi fa piacere la vostra compagnia…
- Davvero? Non ci siamo mai stati… Jordan ne sarà felice e anche Lily… ne parlerò con Dave e con Evan… il papà di Jordie non ama che suo figlio preferisca stare con te piuttosto che con lui…
Si trattava della quinta edizione dei World Music Awards del principato di Monaco, dove Michael Jackson andava a ritirare riconoscimenti quale “Artista statunitense con maggiori vendite dell’anno”, “Artista Pop e Globale con maggiori vendite al Mondo”, “Artista del Secolo con record di vendite insuperato nel globo”. Era il 12 maggio 1993, un trionfo che lo incoronava cantante più amato di ogni epoca. In quell’occasione Jacko, in perenne astinenza di tenerezze, fece alla famiglia Chandler pubblica dimostrazione di affetto decidendo di presentarsi davanti a 550 milioni di telespettatori con Jordan Chandler vestito esattamente come lui.
Fin da quando i Chandler e Michael erano scesi dall’aereo nel principato, furono bersaglio dei flash dei fotografi e finirono su tutti i giornali. Il giorno dopo a Los Angeles i tabloid commentarono le immagini così: “Jacko con la sua nuova famiglia”. Quel titolo fece sobbalzare Evan Chandler che urlò tra se “Ma quale nuova famiglia?!”, il sangue gli affluì al cervello: il limite era stato superato, doveva correre ai ripari perché quel ballerino effeminato stava insidiando la carne della sua carne!
Montecarlo. Jacko, §Lily e Jordan
Con l’intenzione di controllare quello che faceva il re del pop, appena suo figlio tornò, il dentista comunicò che voleva conoscerlo e che, per non passare i week end da solo, era meglio venissero insieme a casa sua. Ignaro dei sentimenti dell’uomo, Michael accettò la proposta curioso: paradossalmente quella normalità da classe media era un’avventura nella sua vita. Riempì la sacca con VHS di suoi video, libri, regali per Evan, travestimenti per stare in giardino, il beauty case di lozioni e pillole, caricò Jordie in macchina e si presentò alla porta del signor Chandler per godersi la vacanza.
Il dentista viveva da solo. Jacko notò con meraviglia come la domestica venisse saltuariamente, la casa fosse in disordine, lui non cucinava, mangiava cibi in scatola, ordinava piatti da un vicino locale che Michael pagava riluttante perché di secondo ordine.
- Vi voglio invitare in un ristorante bellissimo, dobbiamo fare festa - disse il cantante a cena
- Non hai detto che detesti gli assalti dei fan? – Evan lo guardò meravigliato
- Ci vado con la faccia coperta , poi lo faremo chiudere per noi…
- Che spreco!
Michael non commentò, il dottor Chandler sospirò:
- Beato te! La mia vita è un’acrobazia per far quadrare i conti.
Il cantante si sentì in imbarazzo.
- Sai… il divorzio, l’avvocato… - continuò Evan - e June si arrabbia perché dice che non penso a mio figlio… ti assicuro che non è vero, solo che ci vorrebbe un capitale.
Jacko non amava chi piangeva miseria, sapeva bene di essere circondato da approfittatori, temeva lo corteggiassero per il suo danaro. Deviò la conversazione buttando lì:
- Le donne vanno pazze per chi le coccola…
- Vanno pazze per i ricchi sfondati! Dovresti saperlo… - il dottor Chandler lo guardò insinuante
- Quel tipo di donna lo tengo alla larga…
- Prima o poi tutti gli uomini capitolano… le donne non ti piacciono?
- Certo! – ribatté Jacko
- Non ho mai sentito che sei fidanzato.
Michael arrossì:
- La mia vita è piena di impegni … arriverà il momento… mi piacciono i bambini, vorrei dei figli….
“Si”, pensava il dentista ammirando quel ragazzo efebico e snodato, “i bambini gli piacciono e lui piace a loro!”. La cosa lo addolorava perché lui e suo figlio non si erano mai divertiti insieme. Michael Jackson invece sapeva trattarlo come fosse suo coetaneo: guardavano entrambi i cartoni animati, li gustavano allo stesso modo, ridevano, non si annoiavano. Quanti anni aveva quello strano individuo senza età? Allo stesso tempo, se il re del pop entrava in un negozio dilapidava migliaia di dollari come un vero monarca: logico che un bambino restasse affascinato! Il dottor Chandler calcolava di chiedergli, al momento opportuno, un prestito: per questo faceva buon viso a cattivo gioco. Dentro però si macerava come annientato da un rivale: al suo confronto si sentiva perdente come maschio e, dolore insopportabile, anche come padre. Evan Chandler era ossessionato da Michael Jackson.
***
Una sera a casa del dentista, mentre attendevano una cena ordinata al ristorante cinese, mai sazi di ascoltare musica, il ragazzino chiese a Jacko di fargli vedere il filmato di “Jam”.
- Insegnami i passi di danza che hai fatto vedere a Michael Jordan – si riferiva al campione di basket che nel video veniva ripreso mentre imparava a ballare da Michael.
- Tu sei molto più bravo – commentò il re del pop
- Lui no?
- Certo, è uno sportivo! Gli ho detto: devi sentire la tua energia e esplodere… ci siamo divertiti molto…
- Ti ha insegnato il basket?
- Ci siamo scambiati lezioni nei rispettivi campi… tu cosa mi insegni?
Jordie si grattò la testa:
- Il gioco dei cinque sassi…
Michael acconsentì e infilò la VHS nel televisore. Presero a ballare sotto l’occhio ostile di Evan Chandler.
Il week end era trascorso. Michael sarebbe andato via per riprendere il Dangerous world tour. Il dentista si accomiatava dalla pop star con la delusione di non potergli rimproverare nulla. Durante la vacanza il cantante si era comportato in maniera impeccabile, doveva ammetterlo. Ma non gli andava giù che sull’argomento “prestito” il milionario Michael Jackson avesse fatto finta di non capire.
L’ultimo pomeriggio, rientrato da un giro di shopping con bancomat di Jacko, Evan Chandler rientrò carico di pacchetti e chiamò gli altri:
- Jordie, Michael… sono qui!
Nessuna risposta. Salì al piano superiore attraverso una scala di legno. Aprì il soggiorno: vuoto. La stanza di suo figlio: vuota. Quella degli ospiti: vide Michael e Jordie assopiti nello stesso letto, uno su una sponda, l’altro su quella opposta, ma nella medesima camera. Evan Chandler capì che, se voleva, poteva distruggere quel flautato, angelico, fenomeno da baraccone.
(continua)
fonte:
www.dazebao.org/news/index.php?opti...sica&Itemid=168Edited by Domynick - 27/1/2010, 23:38
